lunedì 7 maggio 2018

Di compleanni e situazioni ansiogene.


Come forse avete letto, qualche giorno fa era il compleanno della mia piccina. Appena arrivati qui a BsAs sapevo già di dover fare come la gazzella appena sveglia: correre per organizzare il compleanno perché nonostante mancassero due mesi ero già sicuramente in ritardo.
Qui in Sud America non si scherza con i compleanni. Sono cose serissime e c'è un mondo dietro attorno sopra e sotto che non avete idea.
Aggiungete a tutto questo che non ho ancora casa e i miei pacchi sono bloccati in dogana per chissà quale motivo (il motivo lo so ma meglio che io non parli che mi espellono dal paese seduta stante) e immaginate la serenità con cui ho dovuto fare tutto.
Insomma. Alla fine è andato tutto bene eh!
Ho trovato un salone per la festa, una pasticcera fantastica che ha riprodotto fedelmente l'idea della mia piccola amante dei pavoni, un gruppo di animazione fantastico che ha incollato con giochi di magia e teatrali 30 bambini  e il pomeriggio è volato veloce!

Tutti felici e contenti.

Si c'è il lieto fine!


Ma non sono mancati i colpi di scena durante la festa!
Quello che è successo è da raccontare perché insomma è finito bene ma non c'è molto da ridere!
Dovete sapere che oltre la classe di mia figlia, abbiamo invitato anche altri bimbi figli di amici che ci hanno raggiunto anche loro alla fine della scuola. Tutti in divisa scolastica perché la festa era dopo le classi.
Il salone noleggiato è uno dei più conosciuti in zona, dove si fanno gran parte delle feste di compleanno.
Io sono appena arrivata, a stento riconosco le facce dei miei figli figuratevi i compagni di classe (LOL). E i genitori? Non hanno nemmeno l'accortezza di mettere la loro foto su Whatzapp ma come credono che io li possa distinguere da un passante qualunque?!
Ok, tutte queste premesse per farvi capire il seguito della storia.
All'ora dell'uscita sono davanti alla scuola con un bus noleggiato per prendere tutti i bimbi che hanno avuto la autorizzazione di venire al compleanno con me! Due mamme (sante) si sacrificano e mi aiutano con tutti quei mostri   bambini urlanti e mi accompagnano al salone dove mi aspetta mio marito e tutta la banda della festa.
Le altre amiche arrivano poco dopo, si siedono, la festa comincia e noi a cerchiamo dove sederci per chiacchierare tranquille.
Suona il campanello. Non mi preoccupo. Gli invitati ci sono tutti. Vedo apparire due bambini (6 e 3 anni) SCONOSCIUTI. Divisa uguale a quella dei figli dei miei amici. SOLI.

La ragazza proprietaria del salone li ha accolti e mi guarda sorridendo: "Ecco altri due".
MA CHI SONO?
Non sono compagni di mia figlia perché la scuola non è la stessa.
Le dico che non li conosco. Loro si guardano attorno e il più grande, con la sorellina per mano mi dice: Mi sembra che questo non sia il compleanno di Matteo vero?!
La proprietaria quasi sviene. Corre indietro a cercare chi li ha scaricati qui. SPARITO.
Calma e sangue freddo. Due bambini abbandonati ad una festa con sconosciuti.
Li tranquillizzo e nel frattempo gli dico di unirsi agli altri bambini.
Apriamo gli zaini alla ricerca del diario per cercare i numeri dei genitori. Niente. Ok no panic. Again.
A quel punto 6 madri terrorizzate (NOI) facciamo brainstorming per trovare una soluzione (pensavamo già alla madre che va a riprendere i figli da una festa e non li trova).
Chiamiamo la scuola e chiediamo i dati dei genitori dei bambini. Ma ce li daranno?
In che classe sono? Usiamo tutte le nostre conoscenze, chat e santi per rintracciarli mentre loro sempre presi per mano piano piano si sciolgono e giocano con gli altri.
Almeno loro non sono terrorizzati!
Dopo vari giri di chat e chiamate riusciamo a rintracciare la mamma dei bambini che li aveva affidati al bus della scuola per portarli alla festa. Il genio dell'autista anziché seguire le indicazioni aveva lasciato i bimbi alla nostra festa per due motivi: la scuola dove loro vanno fa quasi sempre le feste li e in più aveva visto altri bimbi con la stessa divisa entrare.
Io non so cosa avrei fatto. Niente di legale penso. Ma da allora sono in ansia. Ma come si può?
Non avete idea della faccia della mamma quando li è venuti a recuperare.
Per fortuna sua ha trovato noi, che ci siamo preoccupate tanto di farli stare tranquilli e bene. Ma che poteva succedere se nessuno si fosse accorto di nulla?

Alla fine della vicenda ci abbiamo riso.
Ma da ridere c'era poco.
Siete in ansia con me adesso?
Grazie!

2 commenti

  1. Io non sono né mamma né tendenzialmente di indole ansiosa, ma sí, devo dire che l ansia leggendoti è salita anche a me. Terribile.

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© Abaya and Heels
Maira Gall