Disegno di Claudia Piras |
Si lo so. Sono sparita da qui e riappaio nel periodo dei morti come uno zombie qualsiasi.
Come sono prevedibile.
Tutto bene qui Down-Under, frontiere chiuse a parte, ma prometto di farvi un recap se non mi seguite su Instagram o Facebook.
Visto che siamo in un periodo dove tutti festeggiano Halloween (si, anche qui a Sydney), io vado controcorrente e vi racconto di una tradizione antica della Sardegna che, come vedrete, ha varie somiglianze con questa festa "americana".
Se vi trovate nella mia meravigliosa isola in questo periodo, avrete delle piacevoli sorprese girando per i piccoli borghi!
Sicuramente troverete tutti i paesi addobbati con zucche, ragni (finti eh, che mica siete in Australia), pipistrelli, streghe e mostri. Ma la mattina del 2 Novembre, fate un giro nei piccoli centri sardi e vedrete orde di bambini con un cestino (o zaini i più agguerriti), che bussano di casa in casa ripetendo una strana litania ogni volta: "‹Zì, a milu dais su Pedicoccone››?.
Ma cosa vuol dire?
Da che ho memoria, i primi giorni di novembre per me volevano dire solo una cosa: Pedi Coccone. Altro che Halloween!
Pedicoccone, vuol dire, letteralmente: chiedere il pane.
E'una ricorrenza antichissima che probabilmente trae origine da culti pagani pre-cristiani provenienti dai paesi nord-europei(celtici).
Fino a circa 100 anni fa, si imbandivano le tavole alla vigilia di Ognissanti per i defunti che durante la notte sarebbero tornati a visitare le loro case e le famiglie.Si lasciava l’uscio di casa aperto, affinché le anime non trovassero nessun ostacolo. La mattina del giorno dei morti ( 2 Novembre) tutti i bambini andavano a chiedere in onore delle anime dei defunti e nelle case quasi in tutto il paese preparavano ogni ben di Dio da elargire a chi ne avesse fatto richiesta.
In genere si regalavano fichi secchi,frutta secca, carrube, mele, pere, mele cotogne, melagrane, dolci tipici ma anche pane, formaggio e salumi (rigorosamente fatti in casa). Quasi tutte cose tipiche dell'autunno!
I padrini preparavano dei fazzoletti di tela ricamati con dentro le caramelle (che all'epoca erano dei veri e propri tesori) e qualcuno, i più fortunati, trovavo dentro qualche centesimo!
Il nome della ricorrenza cambia da zona a zona ( Su ‘ene ‘e sas animas, Is Animeddas, Peti arina, Peti cocone e Su Mortu Mortu ), ma la sostanza è sempre la stessa!
La cosa spiritosa, e che ricorda la festa di Halloween, è che quando in una casa la risposta alla richiesta di pane era negativa (vuoi per la "tirchieria" o perchè davvero era finito tutto!) i bambini ripetevano una formula divertente e poco elegante come scherzetto al padrone di casa! (Vi ricorda qualcosa?!)
Certo, poi si doveva fuggire di corsa per non incappare nelle ire del malcapitato, ma questa era una delle parti più spassose della giornata!
La cosa bella è che questa tradizione non è stata snaturata (troppo).Continua sempre uguale nel corso degli anni. Certo, magari al posto dei cestini si usa uno zaino, e anzichè frutta secca e dolci fresci appena fatti si ricevono cioccolati e tortine confezionate, ma l'attesa del giorno prima, l'incontro con gli amici e il bussare di porta in porta, quello è rimasto uguale!
Ancora adesso molti preparano i fazzolettini ricamati con i dolcini, i soldi e regalini per i più piccini!
Insomma, è una delle feste che ricordo con più piacere, che vorrei far conoscere ai miei figli come parte delle tradizioni della nostra terra.
Certo, viaggiando per il mondo non è semplice, ma mi sto impegnando affinchè le radici alla loro terra rimangano ben salde!
E voi, avete una festa simile?
(Giuro che ci provo a essere costante. Davvero! Ma si leggono ancora i blog?)
Nadja
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